martedì 12 settembre 2017

MARCO PORCIO CATONE L'UTICENSE NON ERA MOLLE COME GLI ITALIANI DI OGGI


"Si vuole che Catone dimostrasse fin da piccolo, nell'intonazione della voce, nell'espressione del viso, nei giochi infantili, un carattere rigido, poco emotivo e fermo in qualsiasi circostanza. Aspro e sottile verso gli adulatori, si scagliava ancora più veementemente contro chi cercava di intimorirlo. Era anche difficilissimo farlo ridere, di rado apriva il volto a un aperto sorriso. Quando Catone era ancora un ragazzo, i popoli confederati d'Italia cercavano di ottenere anch'essi la cittadinanza romana (la lotta dei popoli italici per ottenere i diritti politici fu lunga ed aspra, culminò nella cosiddetta guerra sociale, anni 90-88 a.C.). A tale scopo un certo Pompedio Sillone, uomo di guerra che godeva della più alta considerazione, essendo amico di Druso fu alloggiato in casa sua per molti giorni durante i quali entrò in confidenza con i ragazzi e disse loro: - Coraggio, chiedete a vostro zio che ci aiuti nella nostra lotta per ottenere i diritti di cittadinanza! - Cepione assentì un sorriso, Catone non rispose e fissò in volto i forestieri con uno sguardo fiero. - E tu, o giovanotto? - gli chiese Pompedio - non dici nulla? non vuoi intercedere per noi stranieri, tuoi ospiti, presso tuo zio come fa tuo fratello? - Catone non aprì bocca, ma col suo silenzio e l'espressione del volto fece capire che respingeva la domanda. Pompedio lo sollevò allora al di sopra del davanzale e finse di lasciarlo cadere; o prometteva di aiutarli, disse, oppure lo avrebbe gettato giù dalla finestra, e intanto faceva la voce grossa e scuoteva più volte nel vuoto il ragazzino. Ma Catone resistette per molto tempo senza dar segni di spavento e di paura. Alla fine Pompedio lo rimise in terra e disse a bassa voce agli amici: - che fortuna per l'Italia che questo ragazzo sia ancora piccolo. Se fosse un uomo temo che non raccoglieremmo un solo voto tra il popolo- ” (Vita di Catone l' uticense, PLUTARCO)

"OH ITALIA, MAI STRANIER TI FU PIO!"
ATTENTI a quegli stranieri che si travestono da italiani rinnegando la Patria (terra dei padri), schifosi, quelli che parlano in dialetto, che dicono di amare la pasta. E che domani saranno sempre di piu. E che domani certamente ottenuti quei diritti che chiedevano oggi giurandosi italiani cominceranno invece a richiedere quelli di "stranieri"...quelli delle loro religioni, dei loro usi tradizionali che si dovranno rispettare si dira' per civilta'.
No, questi guardano solo ai loro interessi non certo a quelli nazionali ed in questo si sono molto italiani...
i peggiori di tutti.

LO STRANIERO NELL'ARTE ROMANA: http://ablocutioii.blogspot.com/2016/11/lo-straniero-nellarte-romana_52.html

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Adlocutio romana (arco di Costantino)

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