sabato 24 gennaio 2015

横井 庄一 ! Shōichi Yokoi un samurai della seconda guerra mondiale

Nella melma politica italica composta di personaggi uno piu atterranti dell'altro, pessimi esempi per tutti noi, o peggio, infami da eliminare, sto cadendo nella tentazione dei molti post dedicati a personaggi amabili e stimabili, e scrivendo io dalle Filippine come avrei potuto dimenticarmi dei soldati giapponesi? se non v'e giorno che mi reco a Manila nel quale io non osservi il cielo immaginandomi gli aerei giapponesi in picchiata sulle navi degli yahnkee. http://www.ereticamente.net/2014/12/in-molle-carne-vermes-nascentur-la-devotio-latina-e-la-crisi-dei-valori.html
Quando il 15 agosto l’imperatore Hirohito accettò la resa e quando la firmò nella baia di Tokyo il 2 settembre seguente, molti soldati del Sol Levante pensarono che non fosse vero e alcuni considerarono le notizie come propaganda del nemico. Oltre a questo, molti soldati che erano sparsi nelle più remote isole del Pacifico, semplicemente non ne vennero a conoscenza, a volte per anni. Qualcuno per decenni. Uno di questi soldati-fantasma, che gli americani chiamano Japanese holdouts, Shōichi Yokoi, divenne suo malgrado il simbolo di tutti i suoi commilitoni che non vollero o non poterono arrendersi.
La consegna imperiale era chiara: non arrendersi per nessun motivo al nemico. E lui la rispettò, nascondendosi nella giungla insieme con due altri militari, ai quali sopravvisse dopo la loro morte, avvenuta nel 1964. Dal 1944 al 1972 Yokoi è rimasto sull’isola, che non è grandissima, sopravvivendo con quello che la natura gli offriva, nutrendosi anche di corteccia, e utilizzando il suo equipaggiamento militare. Quel 24 gennaio di 41 anni fa due pescatori di Guam stavano mettendo trappole per i gamberi di fiume, quando videro sbucare dalla vegetazione quello strano personaggio vestito con fibre ricavate dall’ibiscus. Dapprima pensarono fosse un abitante di un villaggio, ma poi si resero conto che così non era e, dopo una breve colluttazione, riuscirono a ridurlo all’impotenza. Tornato in Giappone, Shoichi fu accolto come un eroe nazionale, anche perché, saputo dell’esito della guerra, dichiarò di provare vergogna per essere ritornato vivo in patria. Il popolo giapponese lo circondò di rispetto al punto che gli venne conferita la “Medaglia della grande Asia dell’Est”. Su di lui è stato scritto il libro “28 Years in the Guam Jungle: Sergeant Yokoi Home from World War II”. Trovò la sua nazione profondamente cambiata, e in realtà non riuscì mai a inserirvisi, anche se si sposò e andò a vivere con la moglie Mihoko nella prefettura di Aichi, mentre la sua grotta sotterranea a Guam è oggi un’attrazione turistica. Partecipò a molte trasmissioni televisive, tenne conferenze sulla sue singolare esperienza e insegnò nei corsi di sopravvivenza. Morì dove era nato, a Saori, nel settembre 1997.
Oggi i turisti visitatori a Guam possono prendere una funivia al “Talafofo Falls Resort Park” e fare un breve giro per vedere la “Grotta di Yokoi,” di fatto un attrazione turistica/monumento a Yokoi ed alla sua vita .La grotta originale ora è sigillata e solo l’ingresso ed i canali di areazione sono visibili, mentre della replica grotta stessa con spaccati, foto video e visibile nel parco .Dopo uno scioccante tour del Giappone,che aveva lasciato con la locomotiva a vapore e ritrovato con cellulari e treni magnetici, Yokoi si sposò e si spostò a vivere in una zona rurale della prefettura di Aichi. Avendo vissuto da solo in una grotta per 28 anni, Yokoi diventò un personaggio popolare della televisione, ed un avvocato dalla vita austera. Egli divenne il protagonista in un documentario del 1977 chiamato “Yokoi; i suoi ventotto anni di vita segreta nella foresta di Guam”. Nel 1991, fu ricevuto in udienza dall’imperatore Akihito. Yokoi considerò l’incontro come il più grande onore della sua vita. Egli aveva preparato anche un discorso di rammarico da leggere per l’imperatore.
Mesi più tardi, disse Yokoi ad giornalista giapponese che aveva in realtà avuto profonde ragioni personali per restare isolato: “Ho avuto una dura infanzia, con pessimi parenti e genitori spiacevoli”, ha raccontato nell i­ntervista. “Sono rimasto bloccato nella giungla anche a causa loro”.
VIDEO SU HIROO ONODA, The last true SAMURAI - Japanese Spirit (in giapponese) https://www.youtube.com/watch?v=ZcFbQbs-Cg0
Quello di Yokoi non è stato né il primo né l’ultimo caso di soldati-fantasma giapponesi ritrovati, anche se lui è il più famoso. Due anni dopo fu ritrovato, con il fucile in mano, nell’isola filippina di Lubang, il tenente dell’esercito imperiale Hiroo Onoda. Addirittura fu necessario, nel 1974, che il suo ufficiale superiore si recasse nell’isola per convincerlo ad arrendersi. Su di lui c’è una bella canzone di Massimo Morsello, “Hiroo Onoda e la sua guerra”. E nel 2004, sempre nelle Filippine, emersero dalla giungla di Mindanao due ultraottuagenari, entrambi della 30esima divisione dell’esercito imperiale nipponico, che le truppe del generale Douglas McArthur non erano riuscite a stanare. Tra l’altro, i due erano in una zona controllata da gruppi antigovernativi musulmani. Stando a notizie stampa, i due si erano nascosti anche perché temevano un processo per alto tradimento, giacché erano sopravvissuti alla sconfitta… Negli anni successivi al dopoguerra, molti altri soldati giapponesi furono trovati, soprattutto nelle Filippine, ma anche a Iwo Jima. Nel 1949 ben 15mila giapponesi di stanza in Vina, si arresero tra i monti della Manciuria dove si erano allocati. Negli anni Sessanta qualcuno fu ucciso in scontri con le truppe di Manila, mentre due di loro combatterono in Vietnam con i Vietminh.
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(Puoi leggere anche) DOMMERGUE! "Nessun popolo nella storia è stato mai visto gemere ancora sulle sue perdite 50 anni dopo una guerra, neanche sulle sue perdite effettive e reali." Roger Dommergue http://ablocutioii.blogspot.com/2015/01/dommergue-l-ebreo-revisionista-roger.html

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Adlocutio romana (arco di Costantino)

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